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Attualità martedì 24 marzo 2020 ore 16:56

Covid-19, Coldiretti chiede sostegno al credito

Secondo l'associazione è una misura necessaria per far affontare meglio questo periodo d'emergenza alle aziende agricole



PISTOIA — Un tavolo di confronto con l’Abi, sotto la cabina di regia della Regione Toscana, è stato richiesto da Coldiretti Toscana, per trovare ogni possibile soluzione per il sostegno al credito a beneficio delle aziende agricole e agrituristiche in stato di crisi grave a causa dell’emergenza Coronavirus.

“E’ necessaria chiarezza e la condivisione dei percorsi con gli Istituti di credito anche per dare piena attuazione alle misure di sostegno finanziario contenute nel Decreto ‘Cura Italia’” ha detto Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana. 

“La Regione Toscana deve attivare tutti gli strumenti a sua disposizione per l’abbattimento degli interessi passivi – ha aggiunto Filippi – e ogni altro intervento volto a sostenere le imprese agricole, agroalimentari e agrituristiche toscane in grave crisi di liquidità”.

"Servono anche risorse per indennizzare le aziende florovivaistiche dalla perdita in questa fase della produzione di fiori recisi ed in vaso e successivamente delle piante – hanno aggiunto da Coldiretti Toscana – nel chiedere una forte campagna di comunicazione per sostenere il consumo di prodotti alimentari italiani da parte dei cittadini".

“Lo stato di crisi causato dall’emergenza Coronavirus colpisce duramente le aziende agricole e i primi interventi dovrebbero andare nella direzione di consentire la continuazione dell’attività produttiva a tutte le aziende, vista la strategicità della fornitura alimentare” ha aggiunto Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Toscana

"Da quando è iniziata l’emergenza coronavirus – hanno spiegato da Coldiretti – l’attività secondo l’Indagine Coldiretti/Ixe’ è crollata nel 41 per cento delle aziende agricole e non è accettabile dunque limitare solo alle aziende con meno di 2 milioni di fatturato la sospensione dei versamenti e adempimenti fiscali e contributivi in scadenza tra l’8 ed il 31 di marzo, che vanno pagati entro il 31 maggio".

Non manca l’esigenza di misure specifiche per salvaguardare dall’emergenza le produzioni deperibili, con la possibilità di consentire solo per un breve e limitato periodo, in via straordinaria, il congelamento del latte. Per la pesca bene il fermo volontario e l’attivazione della Cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori mentre il fondo per l’intero comparto dell’agroalimentare di 100 milioni di euro potrebbe essere sufficiente per affrontare la prima fase, ma forse non adeguato in caso di prolungamento del blocco dei mercati.

"Lo scenario è a tinte fosche – hanno concluso da Coldiretti Toscana – per gli agriturismi, le aziende florovivaistiche e agroalimentari perché il momento di criticità non accenna a rientrare, il mercato interno ed internazionale è azzerato e le strutture agrituristiche sono chiuse già da 2 settimane".


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